L’etichettatura delle uova è cruciale per garantire trasparenza e sicurezza alimentare, rendendo ogni uovo tracciabile grazie a codici e informazioni dettagliate. Questo permette ai consumatori di fare scelte consapevoli e ai produttori di assicurare la tracciabilità del prodotto.
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Indice dei contenuti
L’etichettatura delle uova rappresenta un aspetto fondamentale per garantire la trasparenza e la sicurezza alimentare in un settore di grande importanza per la nostra alimentazione.
Attraverso l’apposizione di codici, diciture e informazioni dettagliate, ogni singolo uovo diventa una vera e propria “carta d’identità”, permettendo ai consumatori di compiere scelte consapevoli e ai produttori di assicurare la tracciabilità del prodotto.
L’importanza dell’etichettatura delle uova
L’etichettatura delle uova svolge un ruolo cruciale nell’ambito della sicurezza e della qualità alimentare. Consente infatti di:
- Informare il consumatore: l’etichetta fornisce informazioni chiare e complete sui diversi aspetti del prodotto, come il “metodo di allevamento “, la data di scadenza, le dimensioni e la categoria di freschezza. Questo permette ai consumatori di effettuare acquisti consapevoli in linea con le proprie preferenze e necessità.
- Garantire la tracciabilità: grazie al codice alfanumerico impresso sul guscio, è possibile risalire all’origine dell’uovo, all’allevamento di provenienza e all’intera filiera produttiva. Questo è fondamentale per la gestione di eventuali problematiche di tipo sanitario.
- Promuovere pratiche sostenibili: le nuove normative europee mirano a incentivare metodi di allevamento più rispettosi del benessere animale e dell’ambiente, valorizzando così le uova provenienti da sistemi di produzione biologici o all’aperto.
- Tutelare la salute del consumatore: l’etichettatura garantisce la conformità del prodotto agli standard qualitativi e di sicurezza alimentare, tutelando i consumatori da possibili rischi.
- Differenziare il prodotto: un’etichettatura chiara e accattivante può diventare un fattore distintivo per le aziende, permettendo loro di valorizzare le caratteristiche uniche delle proprie uova e di conquistare una posizione di vantaggio sul mercato.
Normativa sull’etichettatura delle uova
La disciplina relativa all’etichettatura delle uova ha subito significative modifiche nel corso degli anni, con l’obiettivo di allinearsi agli standard europei e di fornire ai consumatori informazioni sempre più trasparenti e dettagliate.
La normativa precedente al 2004
Fino al 2004, le uova venivano classificate in tre categorie di qualità: “A”, “B” e “C”. La categoria “A” era destinata al consumo umano diretto, mentre la “B” e la “C” erano riservate all’uso industriale, sia in ambito alimentare che non alimentare.
I cambiamenti dal 2004
A partire dal 1° gennaio 2004, la normativa comunitaria ha introdotto importanti novità:
- Sono state mantenute solo due categorie principali: “A” - uova fresche - e “B” - uova destinate all’uso industriale.
- La categoria “C” è stata eliminata, e le uova precedentemente classificate come tali sono state incluse nella categoria “B”.
- È stata introdotta una nuova categoria di qualità denominata “EXTRA”, riservata alle uova fresche da consumarsi entro 7 giorni dalla data di imballaggio o 9 giorni dalla deposizione.
- Sulle confezioni e sui gusci delle uova di categoria “A” è stato introdotto un codice alfanumerico che fornisce informazioni dettagliate ai consumatori, come il tipo di allevamento e la provenienza geografica.
Le novità del 2024
Recentemente, l’Unione Europea ha introdotto tre nuovi regolamenti che apportano ulteriori modifiche all’etichettatura delle uova:
- Regolamento UE 2023/2464: stabilisce che la stampigliatura delle informazioni sui gusci debba avvenire esclusivamente nel luogo di produzione, non più nel primo centro di imballaggio. Inoltre, promuove pratiche agricole sostenibili e il benessere degli animali negli allevamenti avicoli.
- Regolamento UE 2023/2465: introduce criteri più rigorosi per la classificazione e l’etichettatura delle uova, al fine di fornire ai consumatori informazioni chiare e accurate sulle caratteristiche del prodotto.
- Regolamento UE 2023/2466: definisce le modalità di applicazione delle nuove norme di commercializzazione, stabilendo requisiti specifici per produttori, raccoglitori e centri di imballaggio.
Queste recenti modifiche normative mirano a elevare gli standard di qualità e sicurezza delle uova commercializzate, promuovendo un mercato più equo e trasparente.
Come leggere l’etichetta delle uova
Come si legge il codice alfanumerico sul guscio delle uova? Il codice alfanumerico stampigliato sul guscio di ogni uovo rappresenta una vera e propria “carta d’identità” del prodotto. Ecco come interpretarlo:
-
Tipo di allevamento: il primo numero del codice indica il sistema di allevamento delle galline:
- 0 = Allevamento Biologico
- 1 = Allevamento all’Aperto
- 2 = Allevamento a Terra
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3 = Allevamento in Gabbia
- Paese di provenienza: le due lettere successive identificano il Paese dell’Unione Europea in cui l’uovo è stato deposto - ad esempio, “IT” per l’Italia.
- Codice ISTAT del Comune: i tre numeri successivi corrispondono al codice ISTAT del comune in cui si trova l’allevamento.
- Sigla della Provincia: le due lettere seguenti indicano la sigla della provincia di produzione.
- Codice Identificativo dell’allevamento: le ultime tre cifre identificano in modo univoco l’allevamento specifico da cui proviene l’uovo.
Questo codice alfanumerico consente di risalire all’intera filiera produttiva, garantendo la tracciabilità del prodotto.
Le categorie di etichettatura delle uova
Oltre al codice alfanumerico, l’etichettatura delle uova prevede anche l’indicazione della categoria di freschezza e delle dimensioni.
Categorie di freschezza
- Categoria A Extra: uova fresche, non trattate e non refrigerate, con camera d’aria non superiore a 4 mm. Commercializzabili fino al nono giorno dalla deposizione o al settimo giorno dall’imballaggio.
- Categoria A: uova fresche, non trattate e non refrigerate, con camera d’aria non superiore a 6 mm. Termine minimo di conservazione di 28 giorni dalla data di deposizione.
- Categoria B: uova di seconda qualità, non cedibili direttamente al consumatore ma soltanto alle imprese industriali per essere trasformate in ovoprodotti o all’industria non alimentare.
Categorie di dimensione
Le uova vengono inoltre classificate in base al peso:
- XL - Grandissime: 73 g e più
- L - Grandi: da 63 g a meno di 73 g
- M - Medie: da 53 g a meno di 63 g
- S - Piccole: meno di 52 g
Questa classificazione dimensionale è riportata sia sulla confezione che sul guscio di ogni singola uova.
Come etichettare le uova sfuse
Per le uova vendute sfuse direttamente dai produttori nei mercati pubblici locali, vige l’obbligo di apporre la stampigliatura del codice identificativo sul guscio a partire dal 1° luglio 2005. Ciò garantisce una maggiore trasparenza e tracciabilità anche per questo canale di vendita.
Anche nel caso delle uova sfuse, le informazioni relative al metodo di allevamento, alle dimensioni e alla categoria di freschezza devono essere comunicate ai consumatori in modo chiaro e visibile presso il punto vendita.
Sanzioni per etichettatura non conforme
È importante sottolineare che le normative sull’etichettatura delle uova sono molto rigide e il mancato rispetto delle disposizioni può comportare severe sanzioni per le aziende.
Le etichettature non conformi possono infatti essere soggette a multe e altre conseguenze legali, oltre a ripercussioni negative sulla reputazione e sull’immagine dell’azienda. Per questo motivo, è fondamentale che le imprese del settore alimentare si mantengano costantemente aggiornate sulle evoluzioni normative e adottino tutte le misure necessarie per garantire la piena conformità.
Per le aziende del settore, mantenere un costante aggiornamento sulle disposizioni in materia di etichettatura delle uova e garantire il pieno rispetto rappresenta una sfida imprescindibile per tutelare la propria immagine, evitare sanzioni e contribuire a un mercato alimentare più trasparente e affidabile.
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