Come redigere il DVR: la guida pratica

Come redigere il DVR: la guida pratica

La corretta redazione del DVR è essenziale per garantire la conformità normativa ed evitare sanzioni. Questa guida spiega il processo di redazione del DVR, evidenziando metodologie di valutazione dei rischi, obblighi normativi e strumenti operativi.


Impara a Redigere il DVR

Indice dei contenuti



La stesura del Documento di Valutazione dei Rischi costituisce un processo tecnico-analitico che esige padronanza delle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Gli organi di vigilanza - ASL, INPS e INAIL - applicano infatti sanzioni severe in caso di inadempienza delle scadenze prescritte. L’approccio metodologico alla stesura del documento diventa quindi elemento cruciale per la conformità normativa.

Questa guida tecnica delinea il percorso sistematico per la redazione del DVR, esaminando gli elementi cardine del processo valutativo: metodologie di identificazione dei rischi, architettura documentale, obblighi del datore di lavoro e strumenti operativi per l’ottimizzazione del processo di compilazione.


Cos’è il DVR?

Il Documento di Valutazione dei Rischi, in breve DVR, costituisce l’elemento tecnico-normativo centrale nel sistema di gestione della sicurezza aziendale. Questo strumento operativo rappresenta il fulcro metodologico dell’intero apparato preventivo, con ripercussioni tecniche e procedurali sia per il vertice aziendale che per il personale operativo.


Quadro Normativo D.Lgs. 81/2008

Il riferimento legislativo cardine è rappresentato dal D.Lgs. 81/2008, che qualifica il DVR quale obbligo non delegabile del datore di lavoro, definendone i requisiti sostanziali.

L’evoluzione normativa, iniziata con il D.Lgs. 626/1994, ha raggiunto la sua maturità tecnica con il Testo Unico del 2008. L’obbligo di redazione si estende a tutte le organizzazioni con personale subordinato, includendo istituzioni pubbliche, accademiche e diplomatiche.

Le tempistiche tecniche prevedono una valutazione immediata per le nuove attività, con elaborazione documentale entro 90 giorni dall’avvio operativo. Gli aggiornamenti risultano obbligatori a fronte di modifiche sostanziali nei processi organizzativi o produttivi.


Perché il DVR è importante per la sicurezza sul lavoro

Il DVR non è solo un obbligo legale, ma rappresenta un vero e proprio strumento di prevenzione.


Attraverso l’analisi sistematica dei rischi, ti permette infatti di mettere in atto specifiche azioni.

  • Identificare i pericoli presenti nei luoghi di lavoro
  • Valutare la probabilità di accadimento di eventi dannosi
  • Calcolare l’entità dei potenziali danni
  • Implementare misure concrete di prevenzione e protezione


Le sanzioni per inadempienza documentale, o per mancata redazione, prevedono la reclusione da 3 a 6 mesi, o ammende che possono andare da 2.500 a 6.400 euro. L’omessa valutazione configura una violazione grave, determinando la sospensione dell’attività.

Il D.Lgs. 106/2009 enfatizza inoltre i requisiti di chiarezza e concisione del documento, ottimizzandone l’efficacia quale strumento operativo.


Sanzioni inadempienza dvr


Quali sono i criteri di redazione del DVR

L’identificazione e l’analisi dei rischi costituiscono il cuore pulsante della redazione del DVR. Questa fase richiede metodo e precisione, poiché da essa dipende l’efficacia dell’intero sistema di prevenzione aziendale.


Mappatura degli ambienti di lavoro

Il primo passo fondamentale per una corretta identificazione dei rischi è la realizzazione di una mappa dettagliata di tutti gli spazi in cui si svolge l’attività lavorativa.

Questa mappatura deve includere non solo gli edifici destinati alla produzione, ma anche tutti i terreni circostanti di pertinenza aziendale.


Una rappresentazione grafica completa deve contenere le seguenti specifiche.

  • Pianta dell’intero sito produttivo, con edifici e aree esterne
  • Posizione di macchine, impianti e attrezzature
  • Destinazione d’uso dei locali
  • Mappatura delle infrastrutture aeree e sotterranee
  • Perimetrazioni e punti di accesso


 Analisi delle attività lavorative e mansioni

Una volta mappati gli ambienti, occorre analizzare in dettaglio tutte le attività lavorative svolte. Questo processo richiede:

  1. La modellizzazione del ciclo produttivo mediante diagrammi di flusso. L’omissione di fasi operative causerebbe una carenza che potrebbe compromettere l’idoneità ai criteri minimi di legge del DVR.
  2. La catalogazione sistematica del personale con relative mansioni. Questo passaggio è cruciale poiché la normativa prescrive di individuare le mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale.


Il documento deve inoltre specificare l’indicazione del nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e del Medico Competente.


Classificazione dei Fattori di Rischio

Questa fase prevede l’individuazione sistematica di tutti i fattori di rischio presenti in azienda. Per farlo efficacemente, è opportuno classificare i pericoli in tre categorie principali:


  • Rischi infortunistici: correlati a impianti, macchinari, condizioni ambientali, prassi operative inadeguate
  • Rischi igienico-sanitari: derivanti da agenti fisici, chimici, biologici, cancerogeni
  • Rischi ergonomico-organizzativi: impattanti sia sulla sicurezza che sulla salute


L’approccio metodologico richiede l’utilizzo di check-list, verifiche di conformità alle norme e verifiche di conformità ai criteri di buona tecnica.


Cosa deve essere necessariamente inserito nel DVR

La corretta strutturazione del DVR è fondamentale per garantire che il documento sia completo e conforme alla normativa vigente.

Infatti, un DVR ben organizzato rende più efficace l’implementazione delle misure di sicurezza e facilita eventuali controlli da parte degli organi competenti.


Dati identificativi dell’azienda


Ogni DVR deve iniziare con una sezione dedicata ai dati identificativi aziendali.

  • Ragione sociale e contatti aziendali
  • Indirizzo di tutte le sedi operative
  • Tipologia di attività svolta e codice ATECO
  • Numero di dipendenti presenti
  • Dati anagrafici del datore di lavoro
  • Planimetria degli ambienti di lavoro con la disposizione delle attrezzature


Questi elementi sono essenziali per inquadrare il contesto in cui si svolge l’attività lavorativa e rappresentano il punto di partenza per qualsiasi valutazione dei rischi.


Organigramma della sicurezza

Il D.Lgs. 81/2008 - art. 28, comma 2, lettera d) - prescrive l’elaborazione dell’organigramma funzionale che definisce obiettivi, compiti e responsabilità dei soggetti coinvolti in materia di sicurezza.


La struttura gerarchica comprende le seguenti figure.

  • Datore di lavoro
  • Dirigente (se presente)
  • Preposto

L’organizzazione gerarchica segue uno schema piramidale, che vede il datore di lavoro al vertice.


Fattori di rischio DVR


Valutazione di tutti i rischi

Il cuore del DVR è la valutazione di tutti i rischi, che deve includere i seguenti elementi.


  • Relazione esaustiva sui criteri adottati per la valutazione
  • Analisi dettagliata rischio per rischio
  • Valutazione dello stress lavoro-correlato
  • Rischi specifici per le lavoratrici in gravidanza


La normativa non impone un modello predefinito, ma il documento deve essere facilmente comprensibile anche ai non strettamente addetti ai lavori.


Misure di prevenzione e protezione

Per ogni rischio identificato, devono essere indicate le misure di prevenzione e protezione adottate, sia collettive che individuali.

Questa parte deve dettagliare i Dispositivi di Protezione Individuali, giustificare le scelte in relazione alle caratteristiche del rischio e indicare le procedure di attuazione delle misure.


Programma di miglioramento

Il programma di miglioramento è un elemento obbligatorio del DVR, che deve contenere:

  • le misure ritenute opportune per garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza;
  • i tempi previsti per la loro realizzazione;
  • l’assegnazione delle responsabilità di attuazione;
  • i livelli di priorità degli interventi.


Il programma deve essere periodicamente rivisto per verificare lo stato di avanzamento rispetto alle previsioni iniziali.


Chi deve redigere il DVR: ruoli e responsabilità

La responsabilità legale per la redazione del DVR è attribuita con precisione dalla normativa italiana. Vediamo insieme chi deve occuparsene e quali sono i ruoli dei vari soggetti coinvolti nel processo.


Il ruolo del datore di lavoro

Innanzitutto, il D.Lgs. 81/2008 stabilisce chiaramente che la redazione del DVR è un obbligo esclusivo del datore di lavoro.

Questo compito è uno dei pochi obblighi “non delegabili” ad altre figure aziendali, poiché il suo ruolo lo rende, all’interno dell’azienda, la persona con più comprensione dei processi operativi e dei rischi correlati alle mansioni del personale.

Può farsi affiancare da consulenti esterni, ma la responsabilità finale rimane sempre sua.


Il supporto di RSPP, RLS e medico competente

Sebbene la responsabilità finale sia del datore di lavoro, il DVR deve essere redatto con la collaborazione di altre figure chiave.

  • Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione fornisce supporto nella valutazione dei rischi e nell’ottimizzazione dei processi aziendali per migliorare la sicurezza.
  • Il Medico Competente contribuisce alla valutazione dei rischi specifici legati alla salute dei lavoratori e fornisce consulenza sulla sorveglianza sanitaria.
  • Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza deve essere consultato preventivamente durante la valutazione dei rischi. Inoltre, ha diritto di ricevere copia del DVR su richiesta, per l’espletamento delle sue funzioni.


Quando è possibile l’autocertificazione

Fino al 31 maggio 2013, le aziende con meno di 10 dipendenti potevano utilizzare un’autocertificazione al posto del DVR completo. Tuttavia, questa possibilità è stata definitivamente abolita.

Oggi, tutte le aziende con almeno un dipendente devono redigere un DVR formale e completo, eventualmente utilizzando procedure standardizzate per semplificare il processo.


Strumenti pratici per la redazione del DVR

Per facilitare la stesura del DVR esistono oggi numerosi strumenti che possono semplificare notevolmente questo compito complesso.

La scelta dello strumento giusto dipende dalle dimensioni dell’azienda e dalla specificità dei rischi da valutare.


Software specifici: vantaggi e limiti

I software dedicati alla redazione del DVR offrono innanzitutto un’interfaccia intuitiva che rende la compilazione più semplice e veloce. Programmi come SCHEDULOG e Hunext permettono di associare ad ogni mansione rischi specifici e misure preventive, sfruttando sinergie con altri moduli gestionali. Questi strumenti garantiscono inoltre conformità normativa grazie ad aggiornamenti costanti.

Molti software offrono template preconfigurati che consentono di raccogliere tutte le informazioni necessarie generando un documento completo.

Il Ministero del Lavoro mette a disposizione modelli ufficiali, scaricabili gratuitamente, che rappresentano una base solida per iniziare.


Checklist

Le Checklist strutturate rappresentano uno strumento pratico per verificare la completezza del DVR.

Ad esempio, la Regione Veneto ha sviluppato una check list di autocontrollo che copre tutti gli aspetti essenziali, dall’anagrafica aziendale alla metodologia adottata, fino al programma di miglioramento.

Questo approccio sistematico permette di controllare rapidamente la presenza dei contenuti minimi obbligatori, e di evidenziare eventuali carenze o aree da migliorare.


DVR standardizzato: quando e come utilizzarlo

Il DVR standardizzato è un modello semplificato utilizzabile dalle aziende fino a 10 dipendenti e, facoltativamente, da quelle fino a 50 dipendenti, purché non operino in settori ad alto rischio.


La procedura standardizzata si articola in quattro fasi ben definite.

  1. Descrizione dell’azienda, del ciclo lavorativo e delle mansioni
  2. Individuazione dei pericoli presenti
  3. Valutazione dei rischi e misure di prevenzione
  4. Definizione del programma di miglioramento


Questo modello non è applicabile ad aziende che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni-mutageni o connessi all’esposizione ad amianto.

A questo link puoi scaricare il modello di DVR standardizzato creato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.



Un DVR ben strutturato mette al riparo l’azienda da pesanti sanzioni, e costituisce un elemento essenziale nella gestione quotidiana della sicurezza aziendale. Quindi, dedica il tempo necessario alla sua redazione, aggiornalo regolarmente e utilizzalo come guida operativa per migliorare costantemente le condizioni di lavoro in azienda.


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